Minimo salariale di legge
Ci sarà mai un minimo salariale in Italia? Se si, quando? E che cos’è?
Nell’Unione Europea, in 21 dei 27 Stati membri è stato già introdotto il salario minimo. Oltre all’Italia, gli altri Paesi dell’UE in cui non c’è il salario minimo sono Danimarca, Cipro, Austria, Finlandia e Svezia. Inizialmente, la Premier Giorgia Meloni aveva annunciato il suo “no” alla paga minima in Italia, idea confermata dal CNEL e che ha portato il rinvio del Parlamento sulla discussione iniziata per approvare il salario minimo.
Il CNEL è il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, nato dall’art. 99 della Costituzione. Esso assiste a:
- ad un forte coinvolgimento delle forze sociali nei processi di definizione di rilevanti aspetti della politica economica e sociale;
- al consolidamento al suo interno di un patrimonio di competenze e di conoscenze in settori delicati;
- assegnazione di nuove competenze in materia di verifica dell’efficacia degli interventi della P.A. nel rapporto con i cittadini.
Le sue funzioni sono:
- Attività consultiva
- Iniziativa legislativa
- Partecipazione all’elaborazione della legislazione economica e sociale
- Attività informativa e conoscitiva
Una piccola parentesi per quanto riguarda il CNEL. Ritornando a noi, Il provvedimento era divenuto oggetto di discussione specie dopo la sentenza della Cassazione del 2 ottobre 2023 che riconosce la presenza del “lavoro povero” e autorizza il giudice a determinare un “salario minimo conforme alla Costituzione” in grado di garantire un tenore di vita “libero e dignitoso” per il dipendente.
Tutto chiaro fin qua? Non trovare nulla di strano?
Tenendo conto che il salario minimo è la retribuzione di base per i lavoratori di differenti categorie, stabilita per legge, in un determinato arco di tempo. Non può essere in alcun modo ridotta da accordi collettivi o da contratti privati. È in sintesi una soglia di salario sotto la quale al datore di lavoro non vi è permesso andare. Si parla da diversi anni in Italia della scelta di affidare il compito di determinare il livello minimo di salario alla legge, ma nonostante vi siano numerose proposte di disciplina del salario minimo tutt’oggi non ne è stata approvata neanche una e altrettanto non ha trovato l’accordo tra le parti sociali.
I passaggi del Parlamento sul tema sono:
- l’Aula ha votato una mozione che dice “no al salario minimo”, prevedendo misure e proposte alternative alla fissazione di una paga base in linea con la Direttiva UE sull’argomento
- il 15 marzo 2023 sul tema è intervenuta al Question Time alla Camera anche il Premier Giorgia Meloni che aveva inizialmente chiuso ogni possibilità di salario minimo in Italia con il suo Governo, col senno di poi riaprire il dialogo dopo la proposta del 30 giugno 2023 di istituire il salario minimo a 9 euro.
- il 4 ottobre 2023, in merito alla proposta di legge di istituire il salario minimo a 9 euro e alla prossima Manovra 2024, il CNEL ha presentato un documento denominato “elementi di riflessione sul salario minimo in Italia” con cui ha respinto l’idea di introdurre un salario minimo. Il documento di analisi è stato approvato in Commissione Informazione, con il voto contrario della CGIL e l’astensione della UIL. Le ragioni dietro questa decisione comprendono il fatto che la povertà
lavorativa è influenzata da diversi fattori, tra cui:
- le ore di lavoro settimanali
- il numero di persone nel nucleo familiare che ricevono reddito
- l’intervento dello Stato nella redistribuzione.
Prima parte.
Gelmini Isabella
Tag:paghe, salariale minimo