IA: Intelligenza artificiale, rischio o beneficio?
Inventata in forma teorica da Alan Turing. 2023 IA problematiche e miglioramenti di vita.
L’IA è già arrivata nella mente nel 1955 da John McCarthy e in fase teorica negli anni successivi da Alan Turing.
Un idea che all’inizio sembrava essere buona con nulla di negativo e col solo senso dell’aiutare, migliorare e alleggerire il mondo che era, ma che ancora non era possibile sviluppare e finchè una cosa non si sviluppa non se ne sanno le reali potenzialità e problematiche. Una volta sviluppata non si torna più indietro. Ed ecco che questo ora ne diventa il problema.
L’IA è sostanzialmente una “macchina” senza empatia, emozioni, l’istinto e tutto ciò che viene definito umano. L’IA è lo studio dello sviluppo di sistemi dotati di capacità tipiche dell’essere umano che non sono ciò che abbiamo scritto in precedenza, ma bensì un meccanismo simile a ciò che un essere umano fa sin dalla nascita.
Vi sono diverse IA create; tra queste c’è:
- Healthcare e medicina (applicazione dell’IA in ambito sanitario); le applicazioni dell’Intelligenza Artificiale in ambito sanitario possono portare a numerosi benefici, come ad esempio consentono di definire diagnosi sulla base di dati clinici dei pazienti supportando i medici nel prendere decisioni in maniera piu rapida e nel personalizzarne le cure. Tutto ciò fa si che si riducano i tempi per la ricerca e l’incrocio di informazioni necessarie a effettuare diagnosi.
- Finance e assicurazioni (IA in ambito Fintech e Insurtech); in particolare il comparto più attivo è quello del Banking, Finance e Insurance per le possibilità di conoscere in maniera più approfondita i propri clienti e nel garantirne un servizio mirato e coerente con il rispettivo profilo di rischio.
- Design Thinking (capacità di risolvere problemi complessi attraverso una visione creativa); attraverso la reinterpretazione di dati, può supportare e stimolare tale processo senza sostituire figure professionali come i manager.
- Cybersecurity e Privacy (Sicurezza e Informatica); dati degli utenti in cui il sistema Intelligenza Artificiale potrebbe garantire una maggiore efficenza nel processo di difesa degli utenti e dei loro dati.
Vi sono due teorie ben distinte che identificano i due tipi di Intelligenze Artificiali:
- Intelligenza Artificiale Forte, secondo cui le macchine sono in grado di sviluppare una coscenza propria, che studia vari sistemi in grado di replicare l’intelligenza umana.
- Intelligenza Artificiale Debole, la quale ritiene possibile sviluppare macchine in grado di risolvere problemi specifici senza averne però coscienza delle attività svolte.
Differenze?
La 1 si potrebbe pensare che vada a sovrastare l’uomo , la 2 ad appesantirlo meno nelle mansioni per esso pesanti.
Fino a quando nella macchina metteremo e serviremo noi per inserire i codici e manutenzioni varie che ad essa servono, noi possiamo accenderla, usarla e spegnerla,.. ma dal momento in cui lei non ha più bisogno di noi perchè si “auto-gestisce”, li vengono i problemi.
Noi che fine facciamo?
Finchè l’IA ci sarà di aiuto come una mano in più, più esperta e veloce come sopra riportate, non potremmo che crescere. Qual’ora invece questa tecnologia in continuo aggiornamento e in continua evoluzione (cose ben distinte), venisse usata per portare via:
- dati (privacy),
- libertà di parola e pensiero,
- diritto al lavoro che nobilita l’uomo
- libertà di essere e fare,
- evoluzione umana interiore,
allora non sarà una “mano” che da, una mano in più, ma bensì una mano che toglie.
Lessi in un giornale riguardante l’IA questa frase:
“L’innovazione è una necessità, non una minaccia!”.
Si! Fino a che non spegne l’uomo e forse è proprio su questo che dovremmo riflettere e ben ponderare le nostre scelte di oggi e future. Lasciarsi aiutare e non spegnere.
Gelmini Isabella